Ogni attività lavorativa ha delle specifiche caratteristiche e comporta la potenziale esposizione a dei fattori di rischio. La classificazione del rischio aziendale consente di inquadrare l’azienda in una specifica categoria di rischio e di comportarsi di conseguenza sia in relazione alla sorveglianza sanitaria da attuare, sia in relazione ai percorsi di formazione che devono essere garantiti ai dipendenti.

Classificazione rischio aziendale

Definizione rischio aziendale

Per dare una definizione di rischio aziendale nel contesto di interesse è necessario sottolineare che si sta qui facendo riferimento alla sicurezza sul lavoro e alla salute dei lavoratori. Sono molti i rischi che un’azienda deve prendere in considerazione, alcuni però sono di natura puramente economica e non hanno un diretto impatto sulla prevenzione e sulla protezione dei lavoratori.

In relazione al potenziale danno che può venirsi a creare per i lavoratori, si possono prendere in esame tre categorie di rischi: per la salute, per la sicurezza e organizzativi (o trasversali). Vediamo in dettaglio queste tre categorie, che necessitano di essere esaminate di concerto per una corretta analisi del rischio aziendale.

Rischi per la salute

I rischi per la salute riguardano tutti i lavoratori esposti ad agenti chimici, a cancerogeni, ad agenti biologici e ad agenti fisici. L’esposizione o il contatto con questi agenti può avere un impatto negativo sulla salute dei lavoratori, motivo per cui è necessario prenderli in esame nella valutazione del rischio e cercare di ridurre al minimo l’esposizione. 

Rischi per la sicurezza

I rischi per la sicurezza fanno riferimento alle situazioni potenzialmente dannose che si possono verificare nelle aziende in cui vi sono strumenti e strutture che potrebbero creare un danno in seguito a un contatto traumatico. L’assenza di apparecchiature d’emergenza, la mancanza delle necessarie protezioni, carenze strutturali e impianti elettrici non a norma sono alcuni esempi di situazioni che possono configurare dei rischi per la sicurezza in azienda. 

Rischi organizzativi

La categoria dei rischi organizzativi (definiti anche trasversali) racchiude tutto ciò che rientra nelle dinamiche aziendali e che può avere un impatto negativo sul lavoratore sia dal punto di vista fisico che psicologico. L’organizzazione del lavoro, i rapporti con i colleghi e con i superiori, il carico di lavoro e la flessibilità nella gestione delle ore lavorative sono alcuni degli elementi che rientrano nelle dinamiche aziendali e che possono configurare dei rischi organizzativi. Un ruolo sempre più centrale è quello ricoperto dallo stress lavoro-correlato, nei confronti del quale il medico competente può essere di grande supporto e relativamente al quale si parla di sorveglianza sanitaria stress lavoro-correlato.

Classificazione rischio aziendale

La normativa vigente in Italia stabilisce che per la classificazione del rischio aziendale bisogna fare riferimento al codice ATECO, ovvero al codice dell’attività economica che è stata comunicata al momento dell’apertura dell’impresa. Il livello di rischio associato al codice ATECO è stato stabilito tenendo conto delle statistiche infortunistiche redatte dall’Inail.

Sono previste in Italia tre categorie di rischio (basso, medio, alto) e ciascun codice ATECO rientra in una di queste tre categorie. Di seguito sono elencate le tre categorie e le principali attività che vi rientrano:

  • Rischio basso: settore servizi, commercio, imprese di pulizie, studi professionali, turismo, artigianato, ambulanti.
  • Rischio medio: pesca, agricoltura, magazzinaggio, trasporti, pubbliche amministrazioni.
  • Rischio alto: edile, tessile, manifatturiero, raffinerie, sanità, grandi eventi, spettacolo, alimentare, metalmeccanica, industrie chimiche, gestione dei rifiuti. 

La valutazione del rischio aziendale è indispensabile perché sulla base di questo si stabiliscono le misure da attuare per la sorveglianza sanitaria e anche le ore totali di formazione dei lavoratori necessarie per la loro sicurezza e protezione.

Valutazione del rischio oltre il codice ATECO

Il codice ATECO rappresenta il punto di partenza per la valutazione del rischio di un’azienda. Per un completa valutazione dei rischi a cui possono essere esposti i lavoratori è necessario prendere in esame le differenti mansioni e tutti i possibili fattori di rischio che possono essere associati.

E’ possibile ad esempio che in un’azienda che per il codice ATECO rientra in una categoria di rischio più bassa ci siano delle mansioni che espongono i lavoratori a un rischio più alto. Per questi lavoratori dovranno dunque essere previste una sorveglianza sanitaria e una formazione consone al livello di rischio.

Gestione del rischio aziendale

La gestione del rischio aziendale parte dalla valutazione del livello di rischio complessivo dell’azienda e dei rischi specifici associati alle diverse mansioni. Stabilito ciò si prosegue con la definizione di un piano d’azione che ha come obiettivo il controllo dei rischi e il loro contenimento.

Le aziende dovrebbero definire dei veri e propri piani di gestione del rischio, ai quali potersi attenere per proteggere la salute dei lavoratori e per garantire la loro sicurezza. Il medico competente può svolgere un ruolo importante sia nel processo di valutazione dei rischi che nella scelta del piano d’azione da seguire.