Per proteggere i lavoratori dai rischi professionali e per tutelare la loro salute è necessario effettuare una valutazione di tutti i rischi cui potrebbero essere esposti e tra questi non deve essere sottovalutato il rischio laser. Conoscere le diverse tipologie di rischi, la normativa vigente, la classificazione dei laser, i DPI disponibili, le figure professionali coinvolte e le particolarità della sorveglianza sanitaria diventa necessario in tutte le realtà lavorative in cui vi è esposizione a questo rischio.

Cos’è il rischio laser?

Prima di definire cos’è il rischio laser e di descrivere in dettaglio le diverse tipologie di rischi da laser, è bene spiegare che le sorgenti di radiazioni ottiche possono essere suddivise in naturali e artificiali. Queste ultime comprendono sia delle sorgenti incoerenti che delle sorgenti coerenti, le quali prendono il nome di laser.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di prendere in esame entrambe le categorie di sorgenti di radiazioni ottiche. Per lo studio delle sorgenti naturali si deve fare riferimento alla linea guida ICNIRP 2007 (è presenta una procedura guidata), mentre per le sorgenti artificiali la norma di riferimento è il D. Lgs. 81/08 capo V, sottolineando che le radiazioni ottiche artificiali rientrano tra gli agenti fisici che necessitano di una specifica valutazione da parte del datore di lavoro e del medico competente.

Tipologie di rischi da laser

E’ possibile in realtà definire diverse tipologie di rischi da laser ed è interessante descriverli in dettaglio per avere conoscenza di ciò con cui ci si dovrà confrontare nella pratica quotidiana.

Rischio da radiazione ottica

Il rischio da radiazione ottica è una delle tipologie di rischi da laser da conoscere. Questo rischio riguarda solo la cute e l’apparato oculare, che sono i distretti corporei che possono essere raggiunti dalla radiazione ottica in maniera diretta. A livello oculare l’esposizione al laser può determinare danni retinici, cataratta, cheratiti, ustioni e discomfort visivo. A livello cutaneo si possono avere invece ustioni, fotosensibilizzazione e cancerogenesi.

Rischio di incendi ed esplosioni

In ambienti lavorativi in cui sono presenti elementi esplosivi e/o infiammabili l’impiego del laser comporta il rischio incendi ed esplosioni, che si possono avere in seguito a irraggiamento accidentale.

Rischio di tipo elettrico

Nella valutazione dei rischi correlati al laser non va sottovalutato il rischio di tipo elettrico. Questo è rilevante soprattutto in caso di impiego di laser con potenza elevata, i quali necessitano di correnti con intensità e tensione alte. Un non corretto stato di manutenzione dei circuiti elettrici o eventi accidentali configurano il rischio elettrico.

Rischio tossico

Il rischio tossico può essere correlato a malfunzionamenti del laser – potrebbero verificarsi ad esempio delle perdite di liquidi criogenici – oppure alla produzione di prodotti di combustione tossici in seguito a irraggiamento consapevole o accidentale di sostanze di varia natura.

Distanza Nominale di Rischio Oculare (DNRO)

Con l’acronimo DNRO si fa riferimento alla Distanza Nominale di Rischio Oculare, ovvero alla distanza alla quale la densità di potenza ha un valore pari all’Esposizione Massima Permessa (EMP). Questo significa che se il lavoratore si trova esposto al rischio laser a una distanza minore o uguale alla DNRO l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è obbligatorio. Se invece l’esposizione avviene a distanza superiore alla DNRO non si raggiunge l’EMP e l’impiego degli occhiali protettivi è da stabilire a seconda della classe di laser.

Classificazione laser: la normativa CEI EN 60825-1

Per la classificazione laser si fa riferimento alla normativa CEI EN 60825-1, la quale si applica alla sicurezza degli strumenti che sono in grado di emettere radiazioni laser con una lunghezza d’onda compresa nel range 180 nm – 1 mm. Obiettivi di questa norma sono fornire un sistema di classificazione affidabile, stabilire i requisiti che i costruttori devono rispettare, consentire agli utilizzatori finali di essere consapevoli dei rischi associati all’impiego dello strumento e ridurre al minimo il rischio laser.

Requisiti di sicurezza per le diverse classi di laser: tabella riassuntiva

Viene di seguito proposta una tabella riassuntiva in cui sono indicati i requisiti di sicurezza richiesti per ciascuna categoria di laser. All’aumentare della classe si ha un aumento del rischio e dunque i requisiti di sicurezza imposti sono più numerosi.

Classe 1Classe 1MClasse 2Classe 2MClasse 3RClasse 3BClasse 4
DESCRIZIONENelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili sono sicuri.Nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili sono sicuri, possono essere pericolosi se il lavoratore utilizza ottiche.Sono sicuri solo per brevi esposizioni oculari.Sono sicuri solo per brevi esposizioni a occhi nudi, possono essere pericolosi se il lavoratore utilizza ottiche.Basso rischio di lesioni, il rischio aumenta notevolmente se i lavoratori non sono formati.Pericolosi per esposizione diretta al fascio.Pericolosi per occhi e cute. Rischio incendio.
AREA CONTROLLATANon necessariaLocalizzata o delimitata (chiusa)Non necessariaLocalizzata o delimitata (chiusa)Delimitata (chiusa)Delimitata e protetta da interbloccoDelimitata e protetta da interblocco
COMANDO A CHIAVENon richiestoNon richiestoNon richiestoNon richiestoNon richiestoRichiestoRichiesto
FORMAZIONE PER L'IMPIEGOSeguire istruzioni del produttoreRaccomandataSeguire istruzioni del produttoreRaccomandataRichiestaRichiestaRichiesta
OCCHIALI PROTETTIVINon richiestiNon richiestiNon richiestiNon richiestiDa stabilire dopo valutazione del rischioRichiestiRichiesti
MISURE DI PREVENZIONEPer il normale utilizzo non sono necessarieNon modificare la collimazione e la messa a fuocoNon fissare il fascioNon modificare la collimazione e la messa a fuoco. Non fissare il fascio.Evitare esposizione oculare direttaEvitare esposizione oculare e cutanea diretta. Evitare riflessioni accidentali.Evitare esposizione oculare e cutanea diretta. Evitare riflessioni accidentali.

E’ prevista in realtà anche la classe 1C, la quale include gli strumenti che emettono laser solo a contatto con il bersaglio. Rientrano in questa categoria gli apparecchi progettati per essere utilizzati a contatto con i tessuti del corpo umano, a esclusione però degli occhi. Per poter essere inseriti nella classe 1C gli strumenti devono essere dotati di sistemi di sicurezza che blocchino possibili fughe di radiazioni superiori a quelle previste per la classe 1 e devono inoltre essere conformi agli standard IEC 60601 o IEC 60335.

Misure di protezione e di prevenzione rischio laser

Conoscere le misure di protezione e prevenzione rischio laser che possono essere messe in atto è fondamentale per far sì che l’attività professionale possa essere svolta proteggendo la salute dei lavoratori. Come per tutti i rischi professionali, anche nel caso del rischio correlato all’impiego di laser è necessario rispettare una gerarchia degli interventi. 

L’intervento ottimale prevederebbe l’eliminazione del rischio alla fonte, ma ciò non è sempre attuabile. Si può procedere allora con la sostituzione dell’apparecchiatura, intervento da effettuare nel caso in cui nell’attività professionale siano impiegate apparecchiature non di recente produzione.

Si possono eseguire poi altri interventi strutturali, a cui possono seguire o possono essere associati interventi procedurali. Sia gli interventi strutturali che quelli procedurali sono volti a ridurre il rischio laser e/o l’esposizione dei professionisti durante il turno di lavoro e lo svolgimento della mansione. L’ultimo passaggio nella scala gerarchica dovrebbe essere la protezione individuale attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

Spesso i datori di lavoro sono tentati di investire fin da subito nell’acquisto di DPI per i loro dipendenti, perché questi dispositivi sembrano la soluzione più semplice per la protezione dai rischi lavorativi. Dialogando con il medico competente e con le altre figure professionali coinvolte nella valutazione e prevenzione del rischio laser i datori di lavoro avranno il supporto e le competenze di cui necessitano per mettere in atto una strategia ottimale di prevenzione dei rischi sul lavoro.

Occhiali di protezione laser

I DPI che si possono utilizzare per difendersi dal rischio laser sono gli occhiali di protezione laser. L’impiego di questi dispositivi non è richiesto per i laser di classe 1, 1M, 2 e 2M, per la classe 3R è necessario decidere dopo attenta valutazione del rischio, mentre per le classi 3B e 4 è richiesto.

I datori di lavoro devono fornire ai loro dipendenti solo occhiali di protezione conformi alle norme EN 207 e EN 208. I DPI che ottengono la certificazione sono in grado di proteggere in caso di esposizione della durata massima di cinque secondi o di cinquanta impulsi del fascio diretto. Va sottolineato che nessuna mansione prevede l’esposizione del lavoratore al fascio diretto, motivo per cui i DPI sono stati progettati per proteggere in caso di esposizione accidentale, per il periodo di tempo necessario per interrompere l’esposizione.

Oltre che conformi alle norme, gli occhiali di protezione laser utilizzati dai lavoratori devono essere in buono stato e devono essere adeguati alla classe di laser impiegata durante l’attività professionale. Nel caso in cui ci sia stata esposizione al fascio diretto è necessario esaminare il DPI per accertarsi che sia ancora in grado di proteggere in caso di nuovo evento di esposizione accidentale.

Figure professionali per la sicurezza rischio laser

Vi sono delle figure professionali specifiche alle quali viene affidato il compito di occuparsi della sicurezza rischio laser:

  • Addetto Sicurezza Laser (ASL): è il professionista a cui viene richiesto di fornire una valutazione iniziale del rischio laser e di contribuire alla stesura dei regolamento di utilizzo e della formazione necessaria per i lavoratori.
  • Preposto Sicurezza Laser (PSL): è il professionista a cui il datore di lavoro assegna il compito di vigilare sul corretto utilizzo dei laser da parte dei lavoratori e sull’attuazione delle norme di sicurezza e di protezione.
  • Tecnico Sicurezza Laser (TSL): è il professionista che si occupa di controllare i macchinari e della manutenzione dei laser e che contribuisce alla formazione dei lavoratori insieme ad altre figure professionali esperte di rischio laser.
  • Operatore Laser: è il lavoratore la cui mansione prevede l’impiego di laser e che deve dunque essere formato affinché il laser venga utilizzato nella maniera corretta.

A queste figure professionali specifiche si aggiungono come intuibile sia il datore di lavoro che il medico competente, ai quali viene richiesto di effettuare una valutazione dettagliata dei rischi lavorativi e di stabilire le misure di prevenzione e protezione della salute dei lavoratori e le caratteristiche della sorveglianza sanitaria.

Sorveglianza sanitaria per rischio laser

Il rischio da laser è presente in diversi ambiti lavorativi e rappresenta uno dei rischi professionali da non sottovalutare quando si definiscono le valutazioni e gli accertamenti da proporre ai lavoratori in occasione della sorveglianza sanitaria. Sono tre gli aspetti principali da prendere in considerazione quando si effettua la valutazione di questo rischio per stabilire:

  • La possibilità che il laser impiegato in ambito professionale possa determinare un effettivo danno alla salute dei dipendenti;
  • L’ambiente lavorativo all’interno del quale il laser viene impiegato ed eventuali rischi accessori che possono essere correlati all’ambiente di lavoro;
  • La formazione del personale addetto all’utilizzo del laser e dei dipendenti che potrebbero essere esposti al rischio laser.

Per quanto concerne la sorveglianza sanitaria per rischio laser, è necessario effettuare una visita oculista pre-impiego ai lavoratori che dovranno utilizzare dei laser di classe 3 o 4. L’accertamento oculistico pre-impiego non è necessario per i lavoratori che utilizzeranno laser di classe inferiore, ma potrà comunque essere richiesto dal medico competente dopo valutazione della storia clinica del dipendente.