Sono numerosi i settori professionali che espongono i lavoratori alla movimentazione manuale dei carichi e tra i rischi da non sottovalutare vi è quello correlato alla movimentazione pazienti ospedalizzati.

Nel settore sanitario la movimentazione dei carichi assume delle caratteristiche particolari e merita dunque una valutazione più dettagliata. In questo approfondimento analizziamo gli aspetti specifici della movimentazione dei pazienti ospedalizzati e vediamo come sfruttare il metodo MAPO per effettuare una corretta valutazione del rischio.

Rischio movimentazione pazienti ospedalizzati

La movimentazione dei pazienti ospedalizzati rappresenta una delle attività svolte di frequente in ambito ospedaliero e più in generale nelle strutture di cura. Il rischio movimentazione dei pazienti ospedalizzati ha delle caratteristiche peculiari rispetto alla classica movimentazione manuale dei carichi (MMC).

Con lo scopo ultimo di prevenire i rischi sul lavoro, è necessario comprendere quali sono le caratteristiche di questa tipologia di movimentazione e quali sono i fattori che possono influire sul rischio complessivo. Gli elementi in gioco nella movimentazione dei pazienti sono molteplici:

  • Aspetti meccanici: le modalità di presa e i pesi influiscono sul rischio da movimentazione dei pazienti;
  • Tipologie di movimentazione: bisogna considerare le distanze da percorrere e le diverse altezze richieste dalla movimentazione di pazienti ospedalizzati;
  • Aspetti relazionali: a differenza della tradizionale MMC, lavorare con i pazienti prevede anche aspetti comunicativi e relazionali da non sottovalutare.

Nella mobilizzazione dei pazienti non bisogna considerare inoltre le sole conseguenze sul lavoratore che questa attività può avere. Per una valutazione completa dell’attività bisogna considerare anche le conseguenze sui pazienti direttamente correlate alla movimentazione.

Metodo MAPO

Per la valutazione del rischio movimentazione pazienti ospedalizzati è stato introdotto il metodo MAPO. Si tratta del metodo specifico per analizzare la Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati, ideato e definito dall’unità di ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento (EPM) di Milano.

Applicando correttamente questo metodo si possono ottenere delle interessanti informazioni per migliorare la qualità del lavoro dei professionisti esposti a questo rischio e per ottimizzare la prevenzione.

Il metodo aiuta anche a collocare adeguatamente il personale, assegnando a ciascuno la mansione più appropriata in relazione a eventuali limitazioni espresse nel giudizio di idoneità al termine della sorveglianza sanitaria.

Calcolo indice MAPO

L’applicazione di questo metodo prevede il calcolo dell’indice MAPO. Si tratta di un indicatore sintetico che si ottiene prendendo in esame numerosi fattori di rischio specifici della movimentazione dei pazienti. Il livello di rischio calcolato aumenta all’aumentare del punteggio ottenuto con il calcolo dell’indice.

La formula dell’indice MAPO da utilizzare per il calcolo del valore dell’indicatore sintetico è la seguente:

Gli elementi presenti nella formula sono descritti di seguito:

  • NC/OP: rappresenta il rapporto tra i pazienti Non Collaboranti e gli Operatori Presenti nei tre turni lavorativi;
  • LF: rappresenta il Fattore di Sollevamento, legato a eventuali dispositivi di sollevamento disponibili per l’utilizzo;
  • PC/OP: rappresenta il rapporto tra i Pazienti Collaboranti e gli Operatori Presenti nei tre turni lavorativi;
  • AF: rappresenta il fattore ausili minori;
  • WF: rappresenta il fattore sedia a rotelle;
  • EF: rappresenta il fattore ambientale;
  • TF: rappresenta il fattore formazione.

Indice MAPO: fascia di rischio e livello di rischio

Sulla base del valore dell’indice MAPO è possibile definire la fascia di rischio in cui rientra l’attività lavorativa e il livello di rischio a cui è esposto il lavoratore che svolge questa attività.

Indice MAPO Fascia di rischio Livello di rischio
0 Fascia bianca Assente
0,1 – 1,5 Fascia verde Trascurabile
1,5 – 5 Fascia gialla Medio
> 5 Fascia rossa Alto

L’indice sintetico MAPO nel range 0,1 – 1,5 colloca l’attività nella fascia di rischio verde con un livello di rischio trascurabile. In questo caso non è necessario adottare alcun provvedimento, sebbene il consiglio sia di investire lo stesso nella formazione dei lavoratori sulla sicurezza.

L’indice sintetico MAPO nel range 1,5 – 5 colloca l’attività nella fascia di rischio gialla con un livello di rischio medio. In questo caso è necessario impostare un programma di bonifica del rischio nel medio-lungo termine.

L’indice sintetico MAPO superiore a 5 colloca l’attività nella fascia di rischio rossa con un livello di rischio alto. In questo caso è necessario impostare un programma di bonifica del rischio che agisca nell’immediato.

Checklist metodo MAPO

La checklist metodo MAPO è lo schema a cui fare riferimento per calcolare correttamente l’indice MAPO, ovvero l’indice di esposizione alla movimentazione dei pazienti ospedalizzati.

La checklist tiene conto innanzitutto del numero degli operatori addetti alla movimentazione dei pazienti sui tre turni di lavoro, del numero di letti occupati e della proporzione di pazienti non autosufficienti. Questi a loro volta possono essere classificati in totalmente non collaboranti (NC) o parzialmente collaboranti (PC) a seconda delle patologie e dell’abilità motoria residua.

Fattore sollevatori

Nella checklist MAPO il fattore sollevatori si considera inadeguato se questi strumenti non sono presenti, se sono presenti ma non utilizzabili (ad esempio dimensioni eccessive dei sollevatori rispetto alle camere dei pazienti), o infine se sono in cattivo stato di manutenzione.

Il fattore sollevatori si considera insufficiente se questi strumenti non sono presenti in numero corretto (meno di un sollevatore ogni otto pazienti non collaboranti).

Fattore ausili minori

Rientrano nella categoria ausili minori il telo/tavola senza attrito, il transfer disc, la cintura ergonomica e il rullo. Gli ausili minori si considerano presenti se sono disponibili il telo senza attrito e almeno due gli altri tre ausili indicati, assenti in caso contrario. Il fattore ausili minori assume valore 0.5 se gli ausili sono presenti, oppure valore 1 se assenti.

Fattore ambiente

Per il calcolo del fattore ambiente vengono prese in esame diverse caratteristiche strutturali dei bagni e delle camere di degenza. Questo fattore può assumere tre valori (0.75, 1.25, 1.5) a seconda della disergonomia degli ambienti.

Fattore formazione

Il fattore formazione può assumere valori diversi (da un minimo di 0.75 a un massimo di 2) e impatta sul valore finale dell’indice MAPO. Nello specifico le indicazioni da rispettare per stabilire il valore del fattore formazione sono le seguenti:

  • Erogato corso di formazione teorico-pratico di almeno 6 ore -> 0,75;
  • Erogato corso di formazione teorico-pratico di meno di 6 ore o solo corso pratico per l’addestramento all’impiego degli ausili -> 1;
  • Forniti ai dipendenti solo materiale informativo sul rischio da movimentazione dei pazienti -> 1;
  • Non erogata formazione -> 2.

Per maggiori dettagli invitiamo a scaricare il documento in pdf della checklist per il calcolo dell’indice MAPO.

Come migliorare la movimentazione dei pazienti ospedalizzati

Il rischio da movimentazione manuale dei pazienti ospedalizzati può essere ridotto, così come può essere ridotta la probabilità che tale attività arrechi danni alla salute dei lavoratori. Al fine di migliorare la movimentazione dei pazienti ospedalizzati è necessario che i lavoratori siano correttamenti formati sul rischio.

La formazione ha lo scopo di insegnare ai lavoratori come mantenere posture corrette durante la movimentazione dei pazienti, come eseguire prese corrette e quali sono le tecniche corrette a cui fare riferimento. La formazione è utile inoltre per addestrare circa il corretto uso degli ausili.

Posture corrette

Per quanto concerne le posture corrette, è necessario spiegare ai lavoratori l’importanza del rispetto dell’asse vertebrale, dell’utilizzo della forza degli arti inferiori per il sollevamento e la movimentazione dei pesi, dell’avvicinamento dei carichi da movimentare e infine del corretto mantenimento dell’equilibrio.

Prese corrette

Per quanto concerne le prese corrette, è necessario spiegare ai lavoratori l’importanza dell’utilizzo di prese sicure e a mano avvolgente, da effettuarsi prevalentemente su segmenti fissi. Le prese a livello del tronco dovrebbero essere eseguite sul cingolo pelvico o sul cingolo scapolo-omerale, mentre le prese a livello degli arti dovrebbero essere eseguite prossimalmente. 

Tecniche corrette

Per quanto concerne le tecniche corrette, è necessario spiegare ai lavoratori le diverse tecniche disponibili, i vantaggi di ciascuna di esse e le varie situazioni in cui dovrebbero essere impiegate.